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Iperammortamento: quanto ne sai?

Iperammortamento: quanto ne sai?

L’iperammortamento è una delle misure più interessanti messe in campo negli ultimi anni  in quanto, sovrastimando un bene nel suo valore ai fini IRES, permette un risparmio fino al 40% spalmato negli anni di ammortamento del bene. Il 31 Dicembre 2019 scade il termine per l’ammissibilità degli investimenti, siano essi acquistati in toto, o solo pagati in acconto del 20%. Mentre fino al 2018 l’iperammortamento aumentava il valore del bene al 250% a prescindere dall’ammontare degli investimenti, nel 2019 si ha una versione a scaglioni con agevolazione decrescente, e per gli investimenti di piccole e microimprese rientranti nella prima fascia di valore (€ 2.500,00), l’agevolazione è al 270%, facendo risparmiare circa il 40%, anziché il 36% degli anni precedenti.

Quindi se state pianificando di acquistare un macchinario in Industria 4.0 da € 100.000, quest’anno avreste un risparmio di circa € 40.000 anziché € 36.000.

Ma cosa sanno gli imprenditori di questa disciplina? 

Purtroppo poco, e comunque ne vengono spesso a conoscenza da venditori di macchinari, che non di rado mancano di una visione complessiva della disciplina. L’acquisto di un macchinario in industria 4.0 non è sufficiente per poter usufruire dell’Iperammortamento. Questo macchinario deve essere “interconnesso” al sistema aziendale in modi specifici, che richiedono tra l’altro:

  • il caricamento da remoto di istruzioni, salvo casi particolari propriamente giustificati,
  • l’interazione automatica con il sistema di logistica informatizzato dell’azienda,
  • una telemanutenzione, dimostrata con contratto attivo per 5 anni, ecc.

Le sanzioni possono arrivare fino al 180% della somma agevolata. Se si è usufruito di una agevolazione di € 100.000 e il macchinario risulta non propriamente connesso, si deve restituire tale somma e vi si aggiunge una sanzione di ulteriori € 180.000. Come se non bastasse, i controlli possono avvenire durante i 10 anni successivi all’acquisto. 

Ma spesso si ha anche l’effetto opposto, cioè ci si lascia sfuggire occasioni di risparmio laddove l’agevolazione sarebbe applicabile, ma non vi abbiamo ricorso. Difatti, in alcune circostanze è possibile portare in iperammortamento anche beni usati, se parte di un bene cui contribuisce in maniera maggioritaria un bene nuovo. È il caso di linee di processo con funzionamento solidale. Oppure rientrano in iperammortamento le attrezzature autocostruite, portando come costo agevolabile anche le buste paghe del personale interno, a patto però che risultino come beni ammortizzabili.

L’agevolazione ha durata annuale e viene aggiornata e rimodulata nelle leggi finanziarie di fine anno. Ad oggi non si hanno informazioni se verrà rinnovata o se le percentuali rimarranno così vantaggiose per le piccole imprese. Quindi se si ha esigenza di fare investimenti è meglio procedere da subito, quantomeno effettuando l’ordine con il 20% di anticipo entro il 31 dicembre, che “congela” per un anno il diritto di accedere al beneficio nei termini di vigenza del 2019.

Tutte buone ragioni per ricorrere a professionisti esperti della materia prima di investire risorse. Per questo ne abbiamo parlato nell’evento di Umbria Business Group di venerdì scorso a Foligno, in un incontro dedicato proprio agli imprenditori.

Chiaramente vi sono anche altri aspetti da valutare caso per caso, ma che come Umbria Business Group siamo a disposizione per sottoporre ai nostri esperti, in questo caso l’ing. Marco Catanossi, il quale ci ha assistito nei contenuti di questo articolo, e ha già aiutato decine di aziende umbre ad accedere all’agevolazione in questione, anche redigendo le relazioni tecniche e perizie giurate richieste per accedervi.

Chiama +39 339 6207311 o invia una email a pr@umbriabusinessgroup.it per maggiori informazioni.

SUAPE in Umbria

SUAPE in Umbria

Il SUAPE (Sportello Unico per le Attività Produttive e l’Edilizia) verrà finalmente attivato anche a Spoleto dal 1 dicembre 2019, uno dei diciotto comuni umbri, assieme ad Acquasparta, Arrone, Assisi, Bevagna, Calvi dell’Umbria, Campello sul Clitunno, Castiglione del Lago, Deruta, Ferentillo, Giano dell’Umbria, Gualdo Tadino, Gubbio, Montefalco, Narni, Terni, Todi, Trevi, Tuoro sul Trasimeno, Umbertide e Valtopina. Lo sportello online consente quindi di inviare pratiche agli uffici preposti, seguirne online l’iter, e avere un unico interlocutore invece di correre da uno sportello all’altro. Il SUAPE già esiste in Sardegna e comuni come Prato o Parma, risponde all’esigenza di dematerializzare le pratiche cartacee e proseguire nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed è operativo nella nostra regione come da delibera 700/2017 della Regione Umbria “Accordo conferenza unificata 4 maggio 2017, n. 46/CU. Recepimento ed adeguamento da parte della Regione Umbria della modulistica unificata e standardizzata in materia di attività commerciali e assimilate ed edilizia.”. 

La modulistica coperta è la seguente:

Allegato 1 “attività commerciali e assimilate”: Modulo Scheda Anagrafica;

Modulo Esercizio di vicinato e Medie strutture M1; 

Modulo Medie e Grandi strutture;   

Modulo Spacci interni;

Modulo Apparecchi automatici;

Modulo Vendita per corrispondenza;

Modulo Vendita al domicilio dei consumatori; 

Modulo Somministrazione Zone Tutelate; 

Modulo Somministrazione Zone non Tutelate; 

Modulo Somministrazione temporanea; Modulo Acconciatori ed Estetisti;

Modulo Unico Subingresso;

Modulo Unico Cessazione;

Modulo Notifica Sanitaria;

Allegato 2.A “attività edilizia – Accordo Conferenza Unificata 04/05/2017”:

Modulo CILA;

Modulo SCIA;

Modulo “Dichiarazione per l’Agibilità” ;

Modulo “Soggetti coinvolti” ;

Modulo “Comunicazione fine lavori” ;

Allegato 2.B “attività edilizia – nuova pubblicazione moduli DGR 304/2015)”:

Modulo “Permesso di Costruire” ;

Modulo “Dichiarazione che tiene luogo dell’agibilità” ;

Modulo “Elaborati progettuali minimi necessari a corredo delle istanze per i titoli abilitativi” ; Modulo “Certificazione preventiva sull’esistenza e sulla qualità dei vincoli” ;

Modulo “Dichiarazione di conformità del piano attuativo”;

Come per tutti i portali della pubblica amministrazione nuovi o rinnovati di recente l’accesso sarà consentito solo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Umbria Business Group assiste i propri soci, al pari di quanto  già successo con Turismatica, nel superare eventuali difficoltà tecniche o burocratiche nell’accesso e gestione dei propri profili sui portali della Pubblica Amministrazione.

Chiama +39 339 6207311 o invia una email a pr@umbriabusinessgroup.it per maggiori informazioni.

Sicurezza e Legislazione di Prodotto. La conosci?

Sicurezza e Legislazione di Prodotto. La conosci?

L’aspetto della certificazione di prodotto viene ancora grandemente sottovalutata dalle aziende e dagli operatori professionali. Per questo, in collaborazione con l’ing. Marco Catanossi, dedicheremo una serie di articoli ed incontri su questo argomento, fornendo indicazioni, consigli, informazioni e spunti di approfondimento.

Qualche settimana fa delle scarpe sportive provenienti dall’Italia sono state ritirate dal mercato, a seguito di una segnalazione fatta in Germania, perché non rispettavano la legislazione di prodotto sulle sostanze chimiche pericolose, il regolamento REACH. La quantità di cromo nel cuoio infatti era superiore a quella consentita per legge: il cromo è un sensibilizzante e può causare gravi reazioni allergiche (puoi leggere qua la segnalazione al RAPEX – Il sistema di allerta rapido per i prodotti non alimentari della Commissione Europea).  

La legislazione di prodotto entra nelle nostre case sia come consumatori, potenzialmente vittime di prodotti pericolosi, che nei nostri posti di lavoro colpevoli di omissioni più o meno consapevoli. Il mancato rispetto delle norme infatti può comportare forti sanzioni (anche nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro!) sino all’arresto, cui si sommano i costi di gestione della non conformità come i richiami dal mercato e i danni di immagine.

Per questo è necessario che le aziende si dotino di professionalità, sia esterne che interne, per affrontare aspetti che, se propriamente gestiti fin dall’inizio, possono anche rappresentare un punto di forza su cui far leva.

Ad esempio, qualche tempo fa fui colpito dalla scrittura sul packaging di un giocattolo dove si veniva avvertiti che il legno di cui era costituito perdeva più facilmente il colore rispetto ad altri perché utilizza solo vernici ad acqua, nel rispetto della normativa. Questo induceva una motivazione all’acquisto maggiore rispetto ad un costo più basso, cui per contrasto veniva associato un pericolo, e, a giudicare dallo scaffale, aveva sicuramente il suo effetto sugli acquirenti.

A questo punto ti starai chiedendo cosa sia questa legislazione di prodotto di cui sto scrivendo e se effettivamente riguarda anche te e la tua azienda. La risposta è probabilmente sì, se sei un’azienda che produce, importa o commercializza prodotti, componenti e sostanze sul mercato europeo a titolo oneroso ma anche gratuito.

La legislazione di prodotto è costituita da un vasto corpo normativo, principalmente dell’Unione Europea , che fornisce:

  • requisiti essenziali di sicurezza
  • obblighi amministrativi
  • regole tecniche

Formalmente, gli operatori economici si definiscono come:

  • Fabbricante: chi vende con il proprio nome in etichetta
  • Importatore: chi immette per primo il prodotto nel mercato dell’UE
  • Distributore: grossisti e venditori al dettaglio
  • Rappresentante Autorizzato: ruolo specialistico non commerciale ma puramente normativo, utilizzato in generale dai fabbricanti extra UE

Ogni livello ha le sue responsabilità e può essere interpellato dalle autorità di vigilanza.

Basti pensare che il negoziante che vende un giocattolo privo di marcatura CE o delle avvertenze sulla sicurezza in lingua italiana è soggetto alla sanzione amministrativa da 1.500 a 10.000 euro.

Ora pensa se, dato il tuo ruolo, rientri in una delle figure professionali sopra elencate.

Se vuoi saperne di più, ti aspetto al prossimo articolo, dove approfondiremo il ruolo del Fabbricante, ovvero colui che, anche se non progetta o fabbrica direttamente il prodotto, lo immette sul mercato con il proprio nome in etichetta. 

Per domande e chiarimenti sui contenuti dell’articolo puoi contattare l’autore, ing. Marco Catanossi all’email: tech@ceregulation.com indicando il riferimento UBG nell’oggetto.

Contattaci per scoprire come Umbria Business Group può aiutare le aziende associate a migliorare la propria performance ed aumentare la competitività sul mercato:

Trova la tua concorrenza e conquista il mercato

Trova la tua concorrenza e conquista il mercato

Alzi la mano chi non ha mai pensato che il proprio prodotto fosse così figo che non ci sarebbe stata competizione sul mercato oppure che “il prodotto si vende da solo” e i soldi in pubblicità sarebbero sprecati.

È un approccio molto comune e altamente rischioso. Indifferentemente dalla dimensione del tuo mercato ci sarà sempre qualcuno che prima o dopo di te cercherà di entrare per ritagliarsi una propria quota. Buttarsi senza aver fatto le giuste considerazioni non potrà che causare una perdita di soldi e risorse (oltre che farti venire una terribile gastrite). 

Se non vuoi masticare tavolette di antiacido per il resto della tua vita, continua a leggere.

Bene, mi dirai e da dove inizio? Semplice, andremo a recuperare tante più informazioni possibili sui tuoi concorrenti e a compilare dei grafici che ci aiuteranno a fare un confronto tra la tua offerta e la loro.

Step 1: quali informazioni

Prova a rispondere alle seguenti domande:

  • Quali aziende costituiscono la mia concorrenza?
  • Quale quota di mercato detengono rispetto a me?
  • Qual è l’area geografica di influenza?
  • Qual è l’andamento della mia quota di mercato rispetto ai miei principali concorrenti?
  • Qual è stato il margine di crescita o di riduzione della quota di mercato per la mia azienda e prodotto negli ultimi cinque anni?
  • Quanto è conosciuto il mio brand rispetto alla concorrenza?
  • Qual è il mio target clienti? È sovrapponibile a quello della concorrenza?
  • Quali sono i punti di forza e di debolezza dei miei prodotti rispetto a quelli della concorrenza?
  • Com’è la qualità del servizio clienti?
  • I miei prezzi sono uguali, superiori o inferiori rispetto a quelli della concorrenza?
  • La mia strategia di distribuzione è diversa da quella dei concorrenti?
  • I dati finanziari sono comparabili? 

Step 2: i tools per la ricerca informazioni

Questa è una lista dei tools più comuni per una ricerca a costo zero (o quasi):

  • Google Trends: inizia digitando il brand, prodotto o categoria a cui sei interessato, poi puoi scegliere se inserire un confronto con max 4 altre query o affinare la ricerca per area geografica o tipologia di ricerca.
  • Google Alerts: permette di tenere sotto controllo menzioni del proprio brand o di quello della concorrenza e news su determinati argomenti.
  • Google Predictive Search: apri una finestra di Google Chrome in incognito, digita il tuo brand o quello della competizione, il nome prodotto, ecc. e prova diverse combinazioni di ricerca.
  • LinkedIn: con 500+ milioni di iscritti è il luogo principale dove trovare clienti e concorrenti.
  • Twitter: indispensabile per il social listening, permette di seguire trend, influencer e competitor.
  • Ubersuggest: permette di analizzare i siti web della competizione per recuperare informazioni sulla strategia SEO, content marketing e social media.
  • Buzzsumo: permette di analizzare la performance dei contenuti su un dato argomento o concorrente.
  • Sondaggi, interviste e panel con la propria audience: non mi stancherò mai di ripeterlo, devi conoscere il tuo cliente ideale, parlarci e chiedergli quali prodotti usa, perché, quali features apprezza e quali no e quanto è disposto a spendere per un servizio alternativo.

Step 3: la metodologia

Ora che hai raccolto brochure, annual reports, comunicati stampa, articoli vari sulla tua competizione, sei pronto per organizzare le informazioni. Inizia col compilare una tabella Excel o simili con i dati, poi scegli la metodologia più idonea a seconda dei dati e degli obiettivi. 

Per iniziare ti suggerisco:

  • Analisi SWOT: analisi strategica che permette di confrontare punti di forza e debolezza, opportunità e minacce del mercato.
  • 5 forze di Porter: Concorrenti, Potenziali entranti, Prodotti sostitutivi, Fornitori, Clienti
  • Moon Chart: è una tabella in cui nella colonna di sinistra si trovano i criteri da paragonare e nelle altre colonne la nostra azienda e i competitors. Si usa l’immagine della luna con i vari quarti per indicare l’importanza del valore.
  • Radar Chart (diagramma di Kiviat): i criteri sono rappresentati da raggi che hanno origine da un centro e formano angoli uguali tra loro. La distanza dal centro del punto marcato sul raggio è proporzionale al valore della variabile rispetto al valore massimo raggiungibile.
  • Bubble Chart: è un grafico che permette di analizzare tre dimensioni (2 negli assi e 1 nella dimensione della bolla)

Step 4: analisi dei risultati

È la parte più difficile, perché prevede di prendere delle decisioni avendo in mano solo informazioni parziali. Al termine dell’analisi dovresti riuscire ad identificare delle aree di mercato che la tua competizione non copre e formulare ipotesi sul motivo. Ad esempio i potenziali clienti sono numericamente troppo pochi, sono concentrati in un’area geografica limitata, non manifestano un bisogno che è economicamente vantaggioso coprire, ecc. Ricorda che quello che non è interessante per la tua concorrenza, può essere invece oro per te. 

Se hai bisogno di un supporto per migliorare la competitività della tua azienda, contattaci e scopri cosa Umbria Business Group può fare per i propri soci.

Leggi gli altri post di questa serie:

Consulenza aziendale: breve guida per imprenditori

Analisi di mercato in 3 semplici passaggi

Cambia la piattaforma Turismatica della Regione Umbria

Cambia la piattaforma Turismatica della Regione Umbria

La regione Umbria ha annunciato da giugno scorso la creazione di un nuovo applicativo per la raccolta delle informazioni sui flussi turistici a sostituzione del vecchio sito.

Il passaggio avverà con le seguenti modalità:

Le comunicazioni degli arrivi e partenze dei turisti nel mese di agosto 2019 devono essere caricati entro e non oltre giovedì 5 settembre 2019 (scadenza tassativa e non prorogabile) sul vecchio sito https://turismatica.umbria2000.it le comunicazioni dal mese di settembre 2019 in poi dovranno essere caricate sul nuovo sito https://turismatica.regione.umbria.it .

ATTENZIONE!

L’accesso alla piattaforma nuova Turismatica sarà possibile solo tramite SPID.

Questi sono i passaggi per essere accreditati all’accesso:

Richiedere le credenziali SPID come da modalità riportate sul sito https://www.spid.gov.it/ Inviare a turismatica@regione.umbria.it il form Comunicazione Delegati contenente nome, cognome e codice fiscale delle persone delegate a operare per conto del titolare in Turismatica.

Nel caso abbiate bisogno di supporto, l’UBG è come sempre a disposizione dei suoi iscritti.

Analisi di mercato in 3 semplici passaggi

Analisi di mercato in 3 semplici passaggi

Sei convinto che la tua idea sia così disruptive da diventare la prossima Unicorn Startup – come Airbnb, Stripe, Asana.

Hai già sviluppato il tuo prototipo e sei pronto ad andare in produzione per conquistare milioni di clienti.

Il tuo magazzino è pieno di prodotti favolosi ma non ti capaciti perché nessuno li voglia comprare.

Cosa hanno in comune tutte le situazioni sopra riportate? La necessità di analizzare i trend di crescita del mercato e i principali competitor prima ancora di dedicare tempo e denaro a sviluppare un progetto. Ti dò una brutta notizia: se non l’hai ancora fatto rischi di buttare soldi e tempo in prodotti e servizi che nessuno comprerà mai.

Laura (nome di fantasia, per la tutela della privacy) ha avuto un’interessante idea per un prodotto luxury ma non avendo esperienza nella gestione strategica d’impresa ha contattato Umbria Business Group per un supporto nella scrittura del suo business plan. Abbiamo guidato Laura nelle varie fasi di sviluppo, fornendo consulenza ad integrazione delle sue competenze, in particolare nell’analisi di mercato. 

Qua di seguito trovi una lista dei 3 passaggi necessari che abbiamo seguito con Laura per raccogliere ed analizzare quanti più dati possibile e prendere decisioni corrette e informate. 

  1. Analisi demografica
  2. Dimensione del mercato (volume e valore)
  3. Mercato di riferimento (target market)

Prendi carta e penna, apri Excel o il tool che preferisci e ricordati di annotare i risultati al termine di ogni singolo passaggio.

Analisi demografica

Indifferentemente che si tratti di un business con un negozio fisico oppure online, il primo valore da cercare è il numero e le caratteristiche demografiche della popolazione (se B2B o B2C) e delle aziende (se B2B). Questi dati ti aiuteranno a farti una prima idea del tuo mercato potenziale e delle motivazioni di acquisto, che approfondiremo al punto 3. 

Queste sono le mie fonti per un’analisi demografica:

  • ISTAT banca dati delle statistiche correntemente prodotte dall’Istituto nazionale di statistica
  • Censis attività di ricerca in campo economico e sociale
  • CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche
  • Eurostat ufficio di statistica dell’Unione Europea 
  • World Bank Open Data banca dati di tutti i paesi del mondo
  • ADB Data Library banca dati dell’Asian Development Bank
  • Registro imprese della CCIAA
  • Market Finder di Google analisi di mercato guidata per espansione nei mercati esteri
  • Info Mercati Esteri della Farnesina
  • Camere di commercio internazionali
  • Associazioni di settore

Laura vuole vendere in Italia ed Europa (per iniziare) e ha bisogno di raccogliere i seguenti dati: popolazione femminile (acquirenti dirette o destinatarie di un regalo) e reddito delle persone fisiche IRPEF per comuni (importante per capire quanti possono permettersi un prodotto luxury e dove si trovano). Abbiamo trovato questi dati sul sito dell’ISTAT dove usando le tabelle dinamiche è possibile ottenere risultati più dettagliati in base alle query inserite. Il mio consiglio è di non fermarsi ad un’unica fonte ma di usarne quante più possibile per pertinenza.

Dimensione del mercato

A questo punto sarai sommerso di dati e probabilmente anche abbastanza confuso. Ma non preoccuparti, perché andremo a scremare per definire il volume e il valore del tuo mercato e i trend da tenere d’occhio. 

Le fonti principali sono: 

Anche qua vale la regola di usare quanti più siti possibile per avere una visione più dettagliata.

Laura ha bisogno di dati nel settore luxury ed ha inserito nella barra di ricerca Google le seguenti keywords: “luxury market” – “luxury market trends” – “personal luxury goods” – ““luxury market reports” – “fashion luxury market analysis”. Sono emerse diverse ricerche di mercato già “confezionate” che hanno guidato Laura nel definire con più precisione il mercato di interesse. 

Abbiamo annotato i seguenti numeri: valore complessivo del mercato in euro, CAGR (tasso composto di crescita annuale del mercato), margine medio EBIDTA, fatturato delle aziende top italiane. Dove gli indici non erano già disponibili, li abbiamo calcolati. 

Facendo delle ipotesi ragionate abbiamo stimato la dimensione e il valore del mercato del luxury TAM, SAM e SOM per il prodotto di Laura:

  • TAM 10% (percentuale stimata di affluent in target per età, sesso e interesse nel prodotto) del Personal Luxury Goods Market = 26 miliardi di euro
  • SAM 38% (percentuale delle vendite luxury che avvengono  in EU) del TAM = 10 miliardi di euro
  • SOM 1% (quota di mercato che potrebbe essere verosimilmente interessata al prodotto di Laura) del SAM = 100 milioni di euro

Questi primi dati devono farci riflettere e capire se effettivamente valga la pena fare un investimento per un mercato del valore di 100 milioni di euro. Se siamo una PMI e sviluppare il nostro prodotto / servizio e promuoverlo ha costi contenuti probabilmente sì, se invece i costi sono elevati ma non vogliamo rinunciare al nostro prodotto, la strada potrebbe essere quella di fare la prima fase di sviluppo e vendere poi il brevetto ad aziende già consolidate sul mercato.

Mercato di riferimento (target market)

Veniamo ora ad analizzare il mercato di riferimento. La parola d’ordine è segmentare: a chi voglio comunicare il mio prodotto / servizio, quali esatte caratteristiche ha, dove vive, cosa fa, quali sono i suoi bisogni. Ci serviranno tutte le informazioni qualitative e quantitative raccolte precedentemente. 

Dai report scaricati al punto 2 sappiamo che il consumatore del lusso che Laura vuole identificare presenta le seguenti caratteristiche: 

  • la composizione demografica è 33% Gen X, 33% Millennials, 8% Gen Z
  • la nazionalità più rappresentata è quella cinese con il 36%, a seguire Nord America al 21% ed Europa al 17%
  • il 40% circa dei clienti è composto da turisti, ovvero da persone che acquistano in occasione di viaggi all’estero 
  • nel 2017 il canale online contava per il 9% delle vendite, con un trend in decisa crescita fino a raggiungere un quinto delle vendite nel 2025
  • l’80% delle decisioni di acquisto matura online e la ricerca su mobile è ben 4 volte quella da desktop
  • un dato non trascurabile è rappresentato dalla spesa maschile nel mercato del lusso, un 30% di tale spesa è destinato ad essere regalato

Abbiamo un buon punto di partenza, armiamoci di post-it e pennarelli si comincia con il brainstorming. Entra ora in gioco un altro strumento, di cui probabilmente avrai sentito parlare: il Value Proposition Canvas, che ti aiuta a mettere a confronto il tuo cliente ideale e il tuo prodotto. Il Value Proposition Canvas, come si evince dal nome, è un tool che guida l’imprenditore nel descrivere la propria Value Proposition e nel valutare se c’è un “fit” tra il valore offerto e il segmento di clientela identificato. In pratica si identificano i bisogni, le difficoltà incontrate e i vantaggi del cliente e in modalità speculare si cerca di fornire soluzioni con il proprio prodotto o servizio. Questo video introduttivo di Strategyzer spiega molto bene la sua importanza:

Terminato il lavoro del canvas, possiamo finalmente creare un avatar del cliente ideale o buyer persona di Laura. Un tool interattivo che ti suggerisco di usare è Hubspot Make My Persona: tramite una serie di domande ti aiuta a definire con estrema precisione le caratteristiche demografiche, lavorative, obiettivi, difficoltà, modalità di comunicazione e presenza sui social media dei potenziali clienti. Questo è particolarmente importante non solo per lo sviluppo di un prodotto / servizio che soddisfi i bisogni del cliente, ma anche per la strategia di comunicazione che dovremo poi elaborare. 

Ora hai tutte le informazioni necessarie per procedere all’analisi del tuo mercato. Ricordati di seguire tutti i passaggi e di non saltarne nemmeno uno. In seguito, dopo che avrai preso confidenza con i vari tools, vedrai che otterrai risultati sempre più precisi che ti aiuteranno ad identificare la tua nicchia di riferimento. 

Questo è il secondo articolo di una serie nel nostro blog, l’episodio precedente era intitolato “Consulenza aziendale: breve guida per imprenditori“. Nel prossimo articolo parleremo di analisi della competizione, barriere all’ingresso e regolamentazioni per l’accesso ai mercati.

Se come Laura anche tu vuoi un supporto per la stesura del tuo business plan, iscriviti alla nostra newsletter per essere aggiornato sulle prossime uscite del blog e sulle nostre attività.