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Il netWORKing efficace

Il netWORKing efficace

Tutti hanno letto o sentito parlare del potere delle attività di networking: migliori opportunità di lavoro ed espansione della propria cerchia professionale i due maggiori benefici. Iniziare sembra facile: stampa i tuoi biglietti da visita, unisciti a un’associazione professionale e crea il tuo account LinkedIn. Ma è davvero sufficiente?

Il take-away a maggior valore aggiunto per me al termine dei due anni di frequenza del corso Executive MBA al MIP-Politecnico di Milano è stata proprio la rete di contatti utili e lo scambio di esperienze durante le attività di gruppo di preparazione agli esami.

Nella video intervista a Fabrizio Longo e Roberto Stefanini, i fondatori di myfoglio (articolo completo qui) raccontano come il networking sia stata per loro fonte di ispirazione anche nel business model del loro progetto.

Ma non sono solo le università a creare servizi per gli alumni, molte grandi aziende internazionali investono sul prestigio di annoverare personaggi famosi tra i propri ex-dipendenti – mentre in Italia chi lascia l’azienda per altri lidi viene visto alla stregua di un traditore, solo per citare qualche nome: McKinsey & Company, KPMG, Swiss Re e DLA Piper.

NetWORKing contiene al suo interno la parola WORK (dall’inglese Net: rete + Work: lavoro + suffisso -ing a indicare che si tratta di un’azione continuativa). Questo per sottolineare il fatto che vedrai risultati solo se sei pronto a compiere sforzi. Ahimè, il networking è un impegno continuo e va pianificato con metodo, altrimenti non porta nessun vantaggio, ma solo frustrazione.

Di seguito i nostri consigli su come migliorare le tue capacità di fare networking e raggiungere risultati:

  1. È fondamentale porsi degli obiettivi e aderirvi. Che tipo di contatto ci serve? Cliente, fornitore, business partner? In quali settori? Cosa cerchiamo nella relazione? Solo dopo aver definito la nostra strategia possiamo passare alla seconda fase, il contatto con i nostri target.
  2. Scegli uno o più eventi di settore che ti permettono di incontrare persone legate ai tuoi obiettivi: fiere, hackaton, conferenze, etc, e verifica in anticipo chi saranno gli speaker, relatori e le aziende partecipanti.
  3. Arriva preparato: raccogli informazioni sull’evento, prepara per bene il tuo pitch (chi sei, cosa fai, perché sei a quel determinato evento, quali sono le tue passioni, ecc.) e leggi molto per restare costantemente aggiornato (no, l’ignoranza non è un buon biglietto da visita).
  4. Concentrati sugli altri e dimenticati delle tue insicurezze. Vai agli eventi con un amico per superare l’imbarazzo. Inizia col parlare con chi è da solo. C’è qualche novizio che è desideroso di conoscere gli altri? Puoi mettere in contatto tra di loro alcuni dei partecipanti? Identifica possibili opportunità e agisci, non attendere che gli altri vengano da te.
  5. Non utilizzare gli eventi di networking come opportunità di vendita. Non fare pressioni sui nuovi contatti all’evento o nelle tue comunicazioni di follow-up, a meno che non sia espressamente richiesto dal nuovo contatto.
  6. Esci dalla tua comfort zone. Partecipare a una conferenza o a un evento di networking risulterà inutile se interagirai solo con chi già conosci bene. Mettiti come obiettivo di incontrare almeno 10 persone a ogni evento.
  7. Fatichi a ricordare i nomi? Non c’è cosa peggiore, non ci fa fare una bella figura e fa sentire gli altri di poco valore. Prendi qualche nota a seguito dell’incontro o in un taccuino o sul retro dei biglietti da visita. Scrivi qualche appunto come: capelli castani con barba, lavora a Milano, frequentato stessa università, vuole connettersi in LinkedIn.
  8. Dopo esserti presentato, come rimanere in contatto? Il follow-up è indispensabile, entro le successive 24-48 ore al massimo. Per mantenere la relazione viva dobbiamo ricordarci inoltre di contattare le persone nella nostra rete ogni 6-12 mesi, inviando un’e-mail o un messaggio tramite i social media, anche solo per sapere come va. Puoi rendere il tuo messaggio ancora più gradito includendo un link a un articolo che potrebbe essere di interesse, un invito a un evento professionale o un contatto importante.
  9. Utilizza i social media in maniera efficace. Nessuno vuole essere in contatto con chi invia tweet o messaggi senza contraccambiare. Commenta i post degli altri, rispondi alle loro domande e contribuisci con la tua opinioni negli argomenti di tua competenza. Gli altri apprezzeranno il tuo input e saranno più coinvolti.
  10. Utilizza parole chiave nel tuo blog, sito web e canali social, affinché gli addetti ai lavori possano trovarti. Ad esempio, chi lavora nell’IT può approfittare degli hashtag di Twitter, utilizzandoli nella propria biografia: Marco vive a Roma, lavora nel #management #IT, adora andare in bici. Il suo profilo sarà disponibile a tutti quelli che cercheranno tramite le parole chiave ‘IT’ e ‘management’.

Ci sono dei comportamenti che vanno assolutamente evitati, perché rischiamo di non essere considerati interessanti dagli altri interlocutori e ci fanno perdere interessanti opportunità:

  1. Prendere e non dare: costruisci delle relazioni solide, focalizzando su ciò che puoi offrire ai tuoi contatti e non su cosa ricevere da loro.
  2. Parlarsi addosso: non rovinare le tue relazioni annoiando i partecipanti con i tuoi problemi di lavoro. Focalizza su come puoi aiutare gli altri e tieni fuori dal discorso i tuoi bisogni in queste occasioni. Quando vi conoscerete meglio, lentamente potrai introdurre maggiori informazioni personali nei discorsi.
  3. Focalizzare sulla quantità e non sulla qualità: non dare i tuoi biglietti da visita a chiunque incontri. Valuta chi è un contatto utile e presentati.
  4. Pensare che i social media faranno la maggior parte del lavoro: i social media sono strumenti, se non interagisci con nessuno, non aspettarti delle connessioni.
  5. Porsi degli obiettivi troppo alti: se il tuo obiettivo è incontrare il CEO di una grande azienda, benissimo, ma se non hai niente da offrirgli, il contatto non andrà a buon fine. Non sottovalutare i profili intermedi o più in basso nella scala gerarchica. Potrebbero essere di eguale valore e più accessibili.

 

Se desideri altri consigli contattaci pure, siamo a tua disposizione per aiutarti a personalizzare la tua strategia di networking. Umbria Business Group organizza diversi tipi di eventi per facilitare il networking professionale (aperitivi, workshop, training). Il nostro obiettivo è facilitare lo scambio di conoscenze e competenze e far incontrare le aziende del territorio con i professionisti facenti parte della nostra associazione in modo da soddisfarne i continui bisogni in termini di aggiornamenti e competitività.

Posizionamento su Google, l’importanza per un’azienda

Posizionamento su Google, l’importanza per un’azienda

Qualche anno fa Google ha lanciato sul mercato Google+, come disperata risposta alla crescente diffusione di Facebook tra gli internauti. Se da un lato la piattaforma social di Big G non è riuscita minimamente a scalfire lo strapotere di Mark Zuckerberg nel panorama dei social media, dall’altro ha aperto una possibilità di posizionamento per le aziende molto interessante.

Google+ è di fatto diventato il collante che lega le ricerche effettuate su Google alle aziende registrate su Google Maps. Non molto tempo fa era facile imbattersi in commerciali che come prodotto di punta offrivano l’inserimento dell’attività in Maps, promettendo un sensibile miglioramento nella possibilità di essere trovati e in parte questo risultato è stato ottenuto.

Oggi la maturità della piattaforma ha permesso di creare un unico strumento in grado di allargare le possibilità offerte dalla localizzazione di Maps integrando i contenuti presenti nelle pagine business di Google+: Lo strumento si chiama Google my Business e il risultato ottenuto è una pagina Google+ Local.

Google my Business

 

Pagine dei brand su Google My Business

La semplicissima interfaccia dello strumento permette di gestire sia pagine brand che local e soprattutto in questo secondo caso è decisiva per apparire e farsi trovare nei risultati di ricerca effettuate su: Google, Google+ e Google Maps. Indispensabile alle attività commerciali e professionali per intercettare nuovi clienti grazie ai loro comportamenti.

Gestione delle sedi multiple su Google My Business

In effetti quello che spesso ci dimentichiamo di considerare è che diversamente da Facebook, dove le informazioni, anche commerciali, appaiono sulla nostra timeline esclusivamente in base all’algoritmo che regola le visualizzazioni, quando un utente cerca qualcosa su Google o qualsiasi altro motore di ricerca, è lui a decidere cosa vuole. Il nostro compito è riuscire a capire in anticipo i desideri dell’utente/cliente, intercettandone i desideri.

Pagina Google Local

Posto che il corretto posizionamento sulla Serp (Search Engine Result Page) dipende da numerosi fattori, che qui non andremo a sviscerare, il valore della presenza di un’azienda in Google My Business è dato dal fornire informazioni corrette sull’attività a chi le sta cercando, da qualunque dispositivo: Desktop o mobile.

Dobbiamo sempre pensare che il mezzo con il quale effettuiamo una ricerca, spesso implica aspettative molto diverse, così: ipotizziamo di voler trovare informazioni corrette sul Centro d’Arte Fuseum, se la ricerca parte da desktop, mi aspetto di ricevere informazioni dettagliate sul luogo, su cosa ne pensa la gente che l’ha visitato, sugli orari ecc.

Risultato di ricerca Google da Desktop per la query “Fuseum”

In questo caso la presenza su Wikipedia è un fattore molto importante, che viene immediatamente messo in evidenza sul Knowledge Graph, perché Google sa che stiamo visualizzando la pagina da un computer fisso, ma come apparirà la stessa pagina vista da mobile?

Risultato di ricerca Google da mobile per la query “Fuseum”

Si nota molto facilmente che l’attenzione, in questo caso è tutta concentrata su: indirizzo, telefono e indicazioni stradali, pulsanti collegati rispettivamente a Maps e chiamata telefonica. La ragione di questa scelta si basa sul fatto che la ricerca da smartphone ha probabilmente uno scopo diverso da quello informativo, è più orientata all’azione, di una persona che è già in movimento e probabilmente vuole visitare il museo, si è già informata da desktop precedentemente sul cosa la attende.

Avere informazioni dettagliate e corrette su Google Maps è il risultato che vuole ottenere il consumatore quando effettua una Local Search. Il termine indica la volontà di trovare un servizio o prodotto inserendo insieme alla chiave di ricerca desiderata anche la componente legata al luogo di destinazione, almeno in ambito desktop.

In ambito mobile la geolocalizzazione è automatica e i risultati della ricerca tengono conto della propria posizione per ottenere una risposta più vicina possibile, anche fisicamente.

Il cliente che usa la Local Search è altamente profilato, effettua una ricerca per ottenere risposte a un bisogno immediato, che sia un museo, un ristorante , un hotel o qualsiasi tipologia di azienda, rispondere correttamente è il minimo che possiamo fare per essere seriamente presenti online.

A questo punto non ci resta che configurare correttamente tutti i parametri per comparire nel modo giusto nei risultati di ricerca, ma parleremo di questo la prossima volta, attraverso una guida dettagliata.

#UBG Social Media Analysis

#UBG Social Media Analysis

Nell’ultimo mese abbiamo analizzato l’andamento dei nostri canali social, per capire qual è il nostro pubblico e cosa si aspetta da noi. Ne sono emerse due analisi profondamente diverse come impostazione ma che ci hanno sorpreso con risultati niente affatto scontati.

Il sondaggio sull’uso dei social media, rivolto ai membri del gruppo Linkedin, conferma che la maggior parte degli utenti accede ai social media tramite smartphone (80%). E, se fino a qualche tempo fa i social media erano dedicati esclusivamente alla vita privata, con una netta separazione da quella lavorativa, oggi il confine tende a scomparire. Non stupisce quindi che per la maggior parte dei professionisti, i social media siano anche la fonte principale delle informazioni (con tanta pace della certezza delle fonti!).

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